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Recensione
Astrazione come punto di contatto tra diverse realtà, come traccia appena percettibile di quell'impalpabile visione che ci permette una comunicazione.
Elisabetta è una creatrice intensa, che rafforza l'emblematicità del colore centellinandolo, con assoluta serenità, conscia della propria volontà di raffigurare aspetti precisi dell'opera stessa.
Astrattismo con punti di contatto con la realtà, per sorprenderci con l'intensità delle esplosioni cromatiche; le sue opere sono poesie, ricche di ellissi e metafore, di allegorie che forzano l'espressione e partono dal contrasto e dalla differenza per ricercare la riflessione a metà del discorso plastico.
La grande verità è quella delle differenti elongazioni, ovvero delle sfumature e delle diverse lunghezze d'onda esistenti; per questo Elisabetta non punta al contrasto in sé, quanto piuttosto a stupirci con la forza vitale, espressione di un sentimento che genera la trasformazione.
Febbraio 2010
Testo critico realizzato in occasione della mostra
a Villa Benzi Zecchini a cura di Prof. Vittorio Sgarbi